IL GRUPPO ALPINI DI STRESA
Nel 1929 prende vita il Gruppo Alpini di Stresa.
Più precisamente è il 26 Giugno del 1929 quando lo stresiano Avv. Bottini Piero, socio dell’A.N.A., fonda ufficialmente il Gruppo che dirigerà fino al 1933. I primi iscritti sono venticinque alpini di Stresa e Gignese. Dell’epoca non si hanno molte notizie: l’A.N.A. è ai primi anni di vita e l’attività dei gruppi, da poco fondati dopo la fine della Grande Guerra, è ancora agli inizi. Da questo momento però verranno poste le basi e saranno stabilite le premesse per quello che diventerà negli anni uno dei gruppi principali della SEZIONE INTRA.
Non tutto però è sempre così semplice e immediato ed il percorso, a giungere ai nostri giorni, dovette attraversare ancora vari ostacoli e impedimenti: la storia infatti racconta che ad un periodo di pace relativamente breve, seguì lo svolgimento del secondo conflitto mondiale, caratterizzato da altri lunghi e duri anni di guerra. Durante questo periodo, al pari di tanti altri in Italia, il nostro gruppo continuò ad esistere ma non attivamente, viste le altre problematiche incombenti.
Si giunge così al 1945, fine della guerra, ed è il momento di ripartire: sarà Giovanni Sampietro con la valida e insostituibile collaborazione di Domenico Tadini, fino al 1983 e quindi per un lunghissimo periodo, a guidare il Gruppo di Stresa, preziosamente assistito negli ultimi anni di carica dalla figlia Maria Teresa. Indelebile resterà il ricordo di Maria Teresa Sampietro, madrina del gruppo fino alla scomparsa avvenuta nel 2006, come impareggiabile presenza per dedizione e impegno nonché insostituibile figura materna per quanti vissero questi anni di reciproca collaborazione al suo fianco. Sua erede Elisabetta Bianchi, madrina del gruppo dal 2008.
Il 1983 sarà ricordato come un periodo di transizione per quanto riguarda la copertura della carica di Capogruppo: il compito di guidare gli Alpini di Stresa per il corso dell’anno spetterà a Giacomo Guilizzoni che dovrà però cedere il posto a partire da gennaio 1984 ad Ulderico Campi.
Il 1984 segnerà una svolta importante nella vita degli Alpini del Gruppo, infatti da questo momento riusciranno ad avere una loro sede. E’ la disponibilità e generosità della Signora Cina Capucci a fare in modo che questo avvenga, nel ricordo del fratello Sottotenente Edmondo Capucci, disperso in Russia nel triste dicembre del 1942 che vide l’olocausto di tanti nostri soldati. Durante la semplice ma toccante cerimonia che si tenne l’11 Dicembre 1983 venne tagliato simbolicamente il nastro inaugurale alla presenza di autorità, alpini e popolazione: i locali della prima sede erano situati in Via Gignous. Durante la manifestazione fu comunicata l’iniziativa (poi concretizzata) da parte del Comune di intitolare una piazza cittadina a nome del Sottotenente Edmondo Capucci. Presente alla manifestazione, l’allora Presidente di Sezione, Antonio Cordero.
Il ricordo e la figura di Ulderico Campi sono proprio legati a questo momento di rinnovata fisionomia del Gruppo che da ora inizierà un ciclo nuovo e più operoso.
Una vera ondata di concretezza nell’attività del Gruppo di Stresa arriva il 16 Gennaio 1989, giorno dell’elezione a Capogruppo di Gino Minola (in quell’anno il trasferimento della sede nei locali più ampi di Via Pietro Canonica): il gruppo comincia ad attrezzarsi e sotto la sua guida può svolgere con più alacrità compiti di vario genere, compresi interventi di aiuto e collaborazione in campo sociale e umanitario, prestando senza distinzioni la propria generosa opera nelle più svariate situazioni.
Ha ora un’attività sempre più intensa: non più solo ritrovi in sede e adunate ma una partecipazione più diretta e concreta con varie enti e istituzioni. Prende coscienza delle proprie potenzialità e quando ancora la Protezione Civile dell’A.N.A. non è stata ufficialmente costituita e la sua nascita è ancora solo ai preludi, si rende protagonista di interventi di grande utilità per la popolazione agendo già autonomamente. Chi del nostro gruppo, come volontario in occasione dell’alluvione del novembre 1994, partecipò alle operazioni di aiuto sui luoghi del disastro, ricorda ancora con orgoglio come con attrezzature proprie, ritenuti autonomamente equipaggiati, si fu direttamente destinati a Canelli, città dell’astigiano messa in ginocchio dalla violenta piena del torrente Belbo. Dal 2004, con alcuni suoi componenti, è forza effettiva della Protezione Civile dell’A.N.A. come “Gruppo Stresa” e annovera tra le sue fila, anch’essi appartenenti alla SEZIONE INTRA, alcuni “Amici degli Alpini” che dal 1986 sono parte integrante e preziosa energia del Gruppo. A disposizione un’attrezzata cucina da campo predisposta ad accogliere fino a 250 persone e utilizzabile oltre che nelle ricorrenze principali come ad esempio l’annuale Festa di Gruppo, in eventuali casi di necessità, comprese le situazioni d’emergenza.
Fra gli avvenimenti più importanti dell’ultimo ventennio non può certamente passare in secondo piano la collocazione del Monumento all’Alpino in Corso Umberto I°, avvenuta il 14 Settembre 1997. Il "Monumento al Mulo", meravigliosa scultura in bronzo di Pietro Canonica, per anni presente sul piazzale del Palazzo dei Congressi, completata mirabilmente dallo scultore bavenese Raffaele Polli con l’aggiunta della figura dell’Alpino, veniva posta sul Lungolago di Stresa, dove in bella mostra, costituisce da quel giorno grande fonte d’orgoglio per tutti gli alpini e per la città.
Nel 2004 il trasferimento nell’attuale sede in Via De Amicis, un piccolo fabbricato prospiciente il parco del Palazzo Bolongaro, ex “Villa Ducale” ora sede del Centro Internazionale di studi Rosminiani (adibito a quell’epoca a sala da tè della villa). Dall’89 a oggi la vicinanza con i Padri Rosminiani ha fatto in modo che si sviluppasse un rapporto di reciproca collaborazione fra le parti: se da un lato è stato prestato il contributo materiale e fisico delle braccia degli Alpini dall’altra è stato fornito un pio sostegno spirituale e morale, principalmente rappresentato dalla persona di Padre Umberto Muratore, provinciale dei padri rosminiani d’Italia e direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani.
L’esistenza del Gruppo di Stresa ha attraversato anni carichi di eventi e situazioni che hanno creato nel loro susseguirsi varie opportunità di consolidamento e coesione fra gli elementi che l’hanno costituito. E’ stata caratterizzata oltremodo dal passaggio di persone che ne hanno rafforzato lo spirito, l’ingegno e la voglia di fare; tra queste persone gli Alpini di Stresa non possono dimenticare: Don Angelo Villa, cappellano alpino, guida e incoraggiamento spirituale del Gruppo dai giorni che seguirono la scomparsa di Ulderico Campi a quel drammatico 19 novembre 2004; i Presidenti di Sezione Antonio Cordero ed Emilio Carganico, uomini d’azione, di forte capacità organizzativa e figure amiche di grande sostegno morale; la cara Maria Teresa Sampietro, per molti anni madrina; tutti gli Alpini di Stresa andati avanti in questi anni che nelle alterne vicissitudini sono stati presenti con la propria opera e dei quali si conserva un ricordo sempre vivo e rinnovato.
Nel 1929 prende vita il Gruppo Alpini di Stresa.
Più precisamente è il 26 Giugno del 1929 quando lo stresiano Avv. Bottini Piero, socio dell’A.N.A., fonda ufficialmente il Gruppo che dirigerà fino al 1933. I primi iscritti sono venticinque alpini di Stresa e Gignese. Dell’epoca non si hanno molte notizie: l’A.N.A. è ai primi anni di vita e l’attività dei gruppi, da poco fondati dopo la fine della Grande Guerra, è ancora agli inizi. Da questo momento però verranno poste le basi e saranno stabilite le premesse per quello che diventerà negli anni uno dei gruppi principali della SEZIONE INTRA.
Non tutto però è sempre così semplice e immediato ed il percorso, a giungere ai nostri giorni, dovette attraversare ancora vari ostacoli e impedimenti: la storia infatti racconta che ad un periodo di pace relativamente breve, seguì lo svolgimento del secondo conflitto mondiale, caratterizzato da altri lunghi e duri anni di guerra. Durante questo periodo, al pari di tanti altri in Italia, il nostro gruppo continuò ad esistere ma non attivamente, viste le altre problematiche incombenti.
Si giunge così al 1945, fine della guerra, ed è il momento di ripartire: sarà Giovanni Sampietro con la valida e insostituibile collaborazione di Domenico Tadini, fino al 1983 e quindi per un lunghissimo periodo, a guidare il Gruppo di Stresa, preziosamente assistito negli ultimi anni di carica dalla figlia Maria Teresa. Indelebile resterà il ricordo di Maria Teresa Sampietro, madrina del gruppo fino alla scomparsa avvenuta nel 2006, come impareggiabile presenza per dedizione e impegno nonché insostituibile figura materna per quanti vissero questi anni di reciproca collaborazione al suo fianco. Sua erede Elisabetta Bianchi, madrina del gruppo dal 2008.
Il 1983 sarà ricordato come un periodo di transizione per quanto riguarda la copertura della carica di Capogruppo: il compito di guidare gli Alpini di Stresa per il corso dell’anno spetterà a Giacomo Guilizzoni che dovrà però cedere il posto a partire da gennaio 1984 ad Ulderico Campi.
Il 1984 segnerà una svolta importante nella vita degli Alpini del Gruppo, infatti da questo momento riusciranno ad avere una loro sede. E’ la disponibilità e generosità della Signora Cina Capucci a fare in modo che questo avvenga, nel ricordo del fratello Sottotenente Edmondo Capucci, disperso in Russia nel triste dicembre del 1942 che vide l’olocausto di tanti nostri soldati. Durante la semplice ma toccante cerimonia che si tenne l’11 Dicembre 1983 venne tagliato simbolicamente il nastro inaugurale alla presenza di autorità, alpini e popolazione: i locali della prima sede erano situati in Via Gignous. Durante la manifestazione fu comunicata l’iniziativa (poi concretizzata) da parte del Comune di intitolare una piazza cittadina a nome del Sottotenente Edmondo Capucci. Presente alla manifestazione, l’allora Presidente di Sezione, Antonio Cordero.
Il ricordo e la figura di Ulderico Campi sono proprio legati a questo momento di rinnovata fisionomia del Gruppo che da ora inizierà un ciclo nuovo e più operoso.
Una vera ondata di concretezza nell’attività del Gruppo di Stresa arriva il 16 Gennaio 1989, giorno dell’elezione a Capogruppo di Gino Minola (in quell’anno il trasferimento della sede nei locali più ampi di Via Pietro Canonica): il gruppo comincia ad attrezzarsi e sotto la sua guida può svolgere con più alacrità compiti di vario genere, compresi interventi di aiuto e collaborazione in campo sociale e umanitario, prestando senza distinzioni la propria generosa opera nelle più svariate situazioni.
Ha ora un’attività sempre più intensa: non più solo ritrovi in sede e adunate ma una partecipazione più diretta e concreta con varie enti e istituzioni. Prende coscienza delle proprie potenzialità e quando ancora la Protezione Civile dell’A.N.A. non è stata ufficialmente costituita e la sua nascita è ancora solo ai preludi, si rende protagonista di interventi di grande utilità per la popolazione agendo già autonomamente. Chi del nostro gruppo, come volontario in occasione dell’alluvione del novembre 1994, partecipò alle operazioni di aiuto sui luoghi del disastro, ricorda ancora con orgoglio come con attrezzature proprie, ritenuti autonomamente equipaggiati, si fu direttamente destinati a Canelli, città dell’astigiano messa in ginocchio dalla violenta piena del torrente Belbo. Dal 2004, con alcuni suoi componenti, è forza effettiva della Protezione Civile dell’A.N.A. come “Gruppo Stresa” e annovera tra le sue fila, anch’essi appartenenti alla SEZIONE INTRA, alcuni “Amici degli Alpini” che dal 1986 sono parte integrante e preziosa energia del Gruppo. A disposizione un’attrezzata cucina da campo predisposta ad accogliere fino a 250 persone e utilizzabile oltre che nelle ricorrenze principali come ad esempio l’annuale Festa di Gruppo, in eventuali casi di necessità, comprese le situazioni d’emergenza.
Fra gli avvenimenti più importanti dell’ultimo ventennio non può certamente passare in secondo piano la collocazione del Monumento all’Alpino in Corso Umberto I°, avvenuta il 14 Settembre 1997. Il "Monumento al Mulo", meravigliosa scultura in bronzo di Pietro Canonica, per anni presente sul piazzale del Palazzo dei Congressi, completata mirabilmente dallo scultore bavenese Raffaele Polli con l’aggiunta della figura dell’Alpino, veniva posta sul Lungolago di Stresa, dove in bella mostra, costituisce da quel giorno grande fonte d’orgoglio per tutti gli alpini e per la città.
Nel 2004 il trasferimento nell’attuale sede in Via De Amicis, un piccolo fabbricato prospiciente il parco del Palazzo Bolongaro, ex “Villa Ducale” ora sede del Centro Internazionale di studi Rosminiani (adibito a quell’epoca a sala da tè della villa). Dall’89 a oggi la vicinanza con i Padri Rosminiani ha fatto in modo che si sviluppasse un rapporto di reciproca collaborazione fra le parti: se da un lato è stato prestato il contributo materiale e fisico delle braccia degli Alpini dall’altra è stato fornito un pio sostegno spirituale e morale, principalmente rappresentato dalla persona di Padre Umberto Muratore, provinciale dei padri rosminiani d’Italia e direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani.
L’esistenza del Gruppo di Stresa ha attraversato anni carichi di eventi e situazioni che hanno creato nel loro susseguirsi varie opportunità di consolidamento e coesione fra gli elementi che l’hanno costituito. E’ stata caratterizzata oltremodo dal passaggio di persone che ne hanno rafforzato lo spirito, l’ingegno e la voglia di fare; tra queste persone gli Alpini di Stresa non possono dimenticare: Don Angelo Villa, cappellano alpino, guida e incoraggiamento spirituale del Gruppo dai giorni che seguirono la scomparsa di Ulderico Campi a quel drammatico 19 novembre 2004; i Presidenti di Sezione Antonio Cordero ed Emilio Carganico, uomini d’azione, di forte capacità organizzativa e figure amiche di grande sostegno morale; la cara Maria Teresa Sampietro, per molti anni madrina; tutti gli Alpini di Stresa andati avanti in questi anni che nelle alterne vicissitudini sono stati presenti con la propria opera e dei quali si conserva un ricordo sempre vivo e rinnovato.