L'attuale Sede del Gruppo di Stresa è situata in Via De Amicis, 18. Collocata nella zona a monte del parco del Centro Internazionale di Studi Rosminiani, con ingresso nelle immediate vicinanze del Palazzo dei Congressi, fa parte del complesso comprendente l'ex "Villa Ducale", residenza estiva della principessa Elisabetta di Sassonia, Duchessa di Genova e madre della futura regina d'Italia Margherita, sposa di Umberto I di Savoia; ne costituiva la sala da tè.
La villa, alla loro presenza, visse per oltre cinquant'anni un periodo di fasto come meta di teste coronate, principi italiani e stranieri, letterati ed artisti. Dal 1912, dopo la morte della Duchessa, passò in diverse mani fino al 1942, quando ridivenne proprietà dei Padri Rosminiani che si impegnarono a ristrutturare l'edificio che era stato gravemente colpito da un incendio.
Nel 1966 veniva inaugurato qui il Centro Internazionale di Studi Rosminiani.
Inizialmente la proprietà fu di Giacomo Filippo Bolongaro che nel 1770 edificò una fastosa dimora con un giardino che al tempo raggiungeva le sponde del lago e che fungeva da "Casa" per l'accoglienza di viaggiatori e vagabondi (un segno dello spirito virtuoso di questo uomo, il quale, baciato da giovane dalla buona sorte aveva anche l'abitudine di donare un abito nuovo ai ragazzi che da Stresa partivano in cerca di lavoro, come auspicio di fortuna.)
Alla sua morte, avvenuta nel 1780, la proprietà passò alla nipote, Anna Maria Simonetta Bolongaro, donna devota e caritatevole che strinse un legame di profonda amicizia con l'abate Antonio Rosmini, tanto da convincerlo a fissare qui a Stresa quella che si rivelerà la sua ultima dimora.
Alla morte della nobildonna, come prescritto da testamento, il Rosmini ereditò la villa che divenne così un prestigioso ritrovo di cultura nazionale ed internazionale.
Proprio tra queste mura Alessandro Manzoni era solito trascorrere intere giornate in compagnia dell'abate-filosofo trentino, fintanto da essere presente al suo capezzale il giorno della morte, 1 Luglio 1855, per raccoglierne il testamento spirituale.
La villa, alla loro presenza, visse per oltre cinquant'anni un periodo di fasto come meta di teste coronate, principi italiani e stranieri, letterati ed artisti. Dal 1912, dopo la morte della Duchessa, passò in diverse mani fino al 1942, quando ridivenne proprietà dei Padri Rosminiani che si impegnarono a ristrutturare l'edificio che era stato gravemente colpito da un incendio.
Nel 1966 veniva inaugurato qui il Centro Internazionale di Studi Rosminiani.
Inizialmente la proprietà fu di Giacomo Filippo Bolongaro che nel 1770 edificò una fastosa dimora con un giardino che al tempo raggiungeva le sponde del lago e che fungeva da "Casa" per l'accoglienza di viaggiatori e vagabondi (un segno dello spirito virtuoso di questo uomo, il quale, baciato da giovane dalla buona sorte aveva anche l'abitudine di donare un abito nuovo ai ragazzi che da Stresa partivano in cerca di lavoro, come auspicio di fortuna.)
Alla sua morte, avvenuta nel 1780, la proprietà passò alla nipote, Anna Maria Simonetta Bolongaro, donna devota e caritatevole che strinse un legame di profonda amicizia con l'abate Antonio Rosmini, tanto da convincerlo a fissare qui a Stresa quella che si rivelerà la sua ultima dimora.
Alla morte della nobildonna, come prescritto da testamento, il Rosmini ereditò la villa che divenne così un prestigioso ritrovo di cultura nazionale ed internazionale.
Proprio tra queste mura Alessandro Manzoni era solito trascorrere intere giornate in compagnia dell'abate-filosofo trentino, fintanto da essere presente al suo capezzale il giorno della morte, 1 Luglio 1855, per raccoglierne il testamento spirituale.